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Dermatite atopica: la nostra esperienza

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Nell’immaginario collettivo la pelle di un neonato è rosea, morbida e vellutata come una pesca, ma purtroppo non per tutti i bimbi è così. Circa il 5-20% dei nuovi nati ogni anno soffre di dermatite atopica, prima di diventare mamma non avevo mai sentito parlare di questa patologia, ma purtroppo ne ho fatto la conoscenza circa un mese dopo il parto. La dermatite atopica si manifesta con lesioni eczematose acute e croniche che si sovrappongono in relazione alla fase della malattia. È caratterizzata da secchezza della pelle, dovuta ad un’alterazione della barriera cutanea, rossore e intenso prurito. La dermatite atopica ha un decorso cronico-recidivante con periodi di miglioramento alternati a riacutizzazioni più o meno severe. Nel lattante di età inferiore a un anno: prevalgono lesioni acute come eritema, edema, vescicole, erosioni e croste. Sedi tipiche: volto, superfici estensorie degli arti. Nel bambino da 1 a 10 anni: prevalgono lesioni subacute: croste e lichen

Vaccini e falsi miti

Lo scorso anno l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) insieme ad altri soggetti cooperanti ha lanciato la campagna #Vaccineswork, con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dell’importanza critica della vaccinazione nell’intero corso della vita e il suo ruolo nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati per il 2030. Il Piano d’Azione Globale per i Vaccini (Global Vaccine Action Plan, GVAP), adottato da 194 stati membri dell’assemblea dell’OMS nel maggio 2012, ha l’obiettivo di prevenire milioni di morti per malattie prevenibili con vaccino entro il 2020, attraverso l’accesso universale alla vaccinazione. Nonostante i progressi fatti nei singoli paesi e il forte tasso mondiale dell’introduzione di nuovi vaccini, tutti gli obiettivi prefissati per eradicare le malattie prevenibili (tra cui morbillo, rosolia e tetano materno e neonatale) sono in ritardo nella tabella di marcia. Continua a leggere qui

Calendario vaccinale

Prima di entrare nel vivo di questo articolo dobbiamo fare una precisazione: questo post non vuole sollevare alcuna polemica, ma il nostro obiettivo è semplicemente quello di fare informazione e magari cercare di fare chiarezza su alcuni argomenti. Quindi questo post sarà un semplice riportare dati pubblicati da fonti ufficiali, come per esempio che Il decreto vaccini ha reso obbligatorie per i minori di 16 anni dieci vaccinazioni e ne ha fortemente raccomandate quattro. Come riportato sul sito del ministero, sono offerte gratuitamente e attivamente dal Servizio sanitario nazionale (SSN) le seguenti vaccinazioni: Quando Bambini da zero a 6 anni Anti-difterica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001) Anti-poliomielite: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001) Anti-tetanica: ciclo di base 3 dosi nel primo anno di vita e richiamo a 6 anni (obbligatoria per i nati dal 2001)

La danza degli ormoni

Un ciclo ovarico dura di norma 28 giorni secondo una serie di eventi divisibili in tre fasi: fase mestruale (primi 4 giorni del ciclo) fase proliferativa o follicolare (dal 5° al 14°) fase secretoria o luteinica (dal 15° al 28°) Fase mestruale si considera come inizio della mestruazione il primo giorno della comparsa del sangue uterino. Due giorni prima di questo evento lo strato funzionale dell’endometrio viene privato del suo apporto ematico poiché le arterie spirali si costringono diventando completamente occluse dopo circa due giorni. L’endometrio si deteriora, le ghiandole si degradano, compare necrosi tissutale. Dopo la degenerazione dello strato funzionale dell’endometrio i vasi si rompono al di sopra delle ostruzioni iniziando la emorragia. L’endometrio si distacca riducendosi ad uno strato basale minimo, ma conservando le estremità delle ghiandole e i vasi che si riformeranno. CONTINUA A LEGGERE QUI

L’allattamento riduce l’incidenza del tumore al seno

Sentiamo sempre parlare dei benefici che l’allattamento al seno porta al bambino perché fornisce nutrienti ed anticorpi che nessun altro alimento può dargli ma ciò che forse è poco noto è che fa bene alla mamma soprattutto per quanto riguarda la prevenzione del tumore al seno. Il modo migliore per combattere un tumore è la prevenzione e l’allattamento è un metodo ideale per prevenire la formazione di tumori. I dati sono confortanti: il rischio di tumore diminuisce per il 4,3% per ogni anno di allattamento per le donne che allattano al seno rispetto a quelle che allattano con il biberon. Per quanto riguarda poi le donne con una predisposizione genetica alla malattia (quelle con mutazioni del gene BRCA1) il rischio si dimezza mentre per chi ha familiarità con la patologia, cioè se si sono avuti casi di malattia in parenti strette ma senza una mutazione accertata, il rischio si riduce di oltre il 59%. L’effetto protettivo dal tumore è legato alla durata dell’allattamento: uno studio spagn

Headu: giocare aiuta a crescere

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Prese dai mille impegni quotidiani, troppo spesso non si trova il tempo per giocare con i nostri figli….ma il gioco è un momento fondamentale per il bambino. Il gioco aiuta ad acquisire la capacità di fare esperienza. Giocando, impariamo ad esprimere la nostra creatività. E, la creatività ci aiuta a scoprire chi siamo e a prendere coscienza di noi stessi come individui. Headu è una start-up italiana specializzata in giocattoli giochi didattici divertenti per allenare e sviluppare la capacità di apprendimento permanente e le intelligenze multiple nei bambini, fondata da Franco Lisciani e Maurizio Bascian. Il team di Headu ha sviluppato il Metodo Lifelong Playing Headu (LPH): metodo che in 5 punti chiave promuove e stimola le intelligenze e le inclinazioni naturali dei bambini attraverso il gioco, con dispositivi didattici divertenti, organizzati in menu di competenze personalizzabili anche dai genitori, al fine di allenare in modo spontaneo e non forzato una

Come proteggere i bambini dalle zanzare

Purtroppo le zanzare sono una componente ineliminabile dell’estate, e sembra anche che i nostri figli siano il loro “pasto” preferito perchè i più piccoli hanno un metabolismo molto elevato, per questo sono presi di mira più degli adulti dalle zanzare. Allora come possiamo difenderli da questi fastidiosi insetti? In primis bisogna evitare, con bariere fisiche, che la zanzara raggiunga il bambino. E' il rimedio più naturale ed efficace, l'unico che possiamo adottare nei lattanti sotto i 3 mesi. Consiste nell’utilizzo di zanzariere di stoffa o di rete poste sulla culla o sul lettino del piccolo, mentre di sera sarà meglio coprire il più possibile la superficie corporea del bambino con indumenti leggeri in modo che solo una piccola parte di pelle sia esposta alle zanzare. Per difendere la pelle del piccino all'aperto, è consigliabile l'uso di sostanze repellenti in grado, con il loro odore sgradevole, di tenere lontani gli insetti. L'uso dei vari prodotti esistenti